Il progetto si radica nel contesto paesaggistico e architettonico riproponendo alcuni elementi tipici della tradizione emiliana. Il disegno degli spazi esterni richiama la suddivisione organica dei campi agricoli limitrofi. Le proporzioni del nuovo manufatto ricordano quelle della Rocca sforzesca di Riolo, così come il collegamento al vecchio istituto e la passeggiata in quota che ha accesso al primo piano ne ricordano la cinta muraria. Il ritmo delle lame di legno in facciata, il conseguente gioco di luci ed ombre, richiamano i beccatelli che scandiscono la parte superiore delle mura perimetrali della Rocca.
Gli studi volumetrici hanno spinto le nostre scelte progettuali verso una forma semplice e compatta, capace di garantire la massima qualità in termini di luce e di trovare il giusto equilibrio tra forma, contesto e contenuto.
La nuova architettura instaura una relazione armonica con gli edifici del sito e, al contempo, riesce a contenere l'occupazione di suolo generando un grande cortile interno di pertinenza dell'istituto. Quest'ultimo ha il duplice compito di assicurare un collegamento all'aperto, diretto e sicuro tra i diversi edifici scolastici e di garantire il miglior soleggiamento degli stessi nei mesi invernali.
Dietro le lame, la facciata interamente vetrata è una vetrina per attività quotidiane ed eventi, dal marciapiede, camminando lungo il volume basso che serve da chiusura al sito e da collegamento tra i due edifici scolastici, si potranno osservare laboratori didattici e spazi comuni. Come in una basilica, dove il rosone centrale raccontava una storia, così la grande finestra al centro della facciata diventerà il quadro della vita dell'istituto.